Dopo un periodo di test di 3 mesi, dal 5 ottobre scorso Search Ads è finalmente live su App Store.
La funzionalità al momento è attiva solo per le app pubblicate sullo store statunitense ma Apple promette che sarà presto disponibile anche in Europa.
Considerando che, secondo una ricerca Apple, oltre il 65% delle app scaricate sono trovate dagli utenti utilizzando la barra di ricerca degli store, non era difficile prevedere che il colosso di Cupertino avrebbe presto inserito la possibilità di acquistare spazi pubblicitari all’interno delle serp.
Come funziona Search Ads?
Con Search Ads i publisher possono creare inserzioni pubblicitarie per promuovere la propria applicazione sui risultati di ricerca dell’App Store tramite un meccanismo di aste molto simile, per certi aspetti, alla ben nota Google AdWords.
Che cos’hanno quindi in comune le due piattaforme e in che cosa differiscono?
Analizziamo nel dettaglio queste caratteristiche:
Cos'hanno in comune
Struttura delle campagne e bidding:
Così come succede per Google AdWords, le campagne di Search Ads su App Store sono organizzate su tre livelli (campagna, gruppi di annunci e parole chiave) e utilizzano una strategia di offerta basata su CPT (costo per TAP). È inoltre previsto un CPT massimo in modo che gli inserzionisti possano fare offerte competitive senza il rischio di superare il limite di budget prefissato.
Corrispondenza delle parole chiave: generica ed esatta
Gli inserzionisti potranno scegliere le keyword prendendole dall’elenco di suggerimenti fornito da Apple o inserendole autonomamente.
Una volta scelte le parole chiave è possibile definire il tipo di corrispondenza: generica o esatta.
Così come per Google AdWords:
- la corrispondenza generica permette agli annunci di essere mostrati per un ampio numero di query simili alla parola chiave scelta (ad esempio le varianti singolari e plurali, i sinonimi, ecc.)
- la corrispondenza esatta, al contrario, assicura un maggiore controllo sulla ricerca, mostrando la pubblicità solo per termini esatti o per varianti molto vicine ad essi.
Targeting geografico
Search Ads offre agli inserzionisti la possibilità di scegliere il target definendo recinti geografici a livello di Stato e Città. Per fare un esempio, volendo sponsorizzare un’app che propone servizi nella Città di San Francisco, potremmo scegliere di far visualizzare le inserzioni solo per ricerche provenienti da quell’area geografica.
Report sui termini di ricerca
Una volta avviata una campagna, diventa fondamentale per l’inserzionista capire quali siano le keyword che stanno effettivamente generando traffico e quali no.
Per questo motivo Search Ads fornisce un report dettagliato che permette di tenere traccia di:
- Spesa totale
- Click
- App downloads
- TTR (tap-through rate)
- CPA medio
- CPT medio
- Impressions
I dati forniti possono, inoltre, essere filtrati per device.
In cosa differiscono?
Un solo risultato per query
Le inserzioni pubblicitarie sono ben visibili nei risultati di ricerca grazie allo sfondo azzurro e alla scritta Ad che le contraddistingue.
Una delle sostanziali novità introdotte da Apple Search Ads rispetto a Google AdWords è che, per ogni query di ricerca, sarà presente un solo annuncio pubblicitario. Questo fattore potrebbe avere conseguenze molto importanti soprattutto perché, nel caso in cui molti concorrenti partecipassero alla stessa asta, potrebbero verificarsi aumenti significativi del CPT.
Rilevanza del contenuto
Per ovviare al problema precedentemente esposto ed evitare l'innalzamento del CPT, che avvantaggerebbe alcuni inserzionisti a discapito di quelli con meno risorse, Apple ha deciso di dare priorità alla pertinenza dell’annuncio rispetto all’importo impostato per l’offerta. Ciò significa che gli annunci poco attinenti alla ricerca dell’utente non verranno mostrati come Search Ads.
Questa di Apple è una scelta che non stupisce perché un annuncio non pertinente creerebbe all’utente “un'esperienza negativa” e l’azienda di Cupertino, si sa, ha da sempre avuto un occhio di riguardo per la user-experience.
Annunci generati in automatico
Le Search Ads su App Store vengono generate automaticamente a partire dai metadati presenti su iTunes Connect. Questo significa che gli inserzionisti non potranno personalizzare il design degli annunci caricando immagini o copy personalizzati ma, volendo modificare la campagna, dovranno limitarsi a intervenire sul nome, gli screenshot, i video o la descrizione dell’app stessa.
Keyword Search Volume: i dati sul traffico nero su bianco
Senza ombra di dubbio la più grande novità introdotta da Apple è la possibilità per gli inserzionisti di conoscere la “Search popularity”, ovvero il volume di traffico generato da ogni parola chiave. Questa funzionalità è una vera e propria svolta nel mondo del mobile marketing non solo da un punto di vista di Search Ads ma anche perché offre ai marketers la possibilità di sapere quali siano le parole chiave più idonee a migliorare l’App Store Optimization.
In definitiva la Keyword Search Volume potrebbe essere una ragione più che valida per i mobile marketers per decidere di creare una campagna su Search Ads,magari utilizzando i 100 $ messi a disposizione da Apple per la prima campagna.
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Credits:
https://www.appannie.com/insights/user-acquisition/apples-new-search-ads-what-you-need-to-know/
http://growthpilots.com/first-look-apple-app-store-search-ads/
https://developer.apple.com/app-store/search-ads/
http://www.keyforweb.it/novita-apple-app-store-search-ads-partire-dal-prossimo-5-ottobre/
http://venturebeat.com/2016/10/05/apples-app-store-search-ads-launch-3-things-you-should-know/
http://searchads.apple.com/